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Esimio dott. Sansonetti, mancano due o tre passaggi essenziali, e poi scrivere che tutto è perso a che ed a chi serve ?!
Scrive bene, ma con alcune vistose lacune, volute o non volute, Piero Sansonetti:
"Il CSM ha deciso così: niente processo Palamara, sarebbe stato troppo pericoloso. Basta la sentenza. Che sarà letta fra tre settimane ma è stata già scritta. È di condanna perché è la cosa più semplice per tutti. È la via cubana, o venezuelana alla giustizia. È rapida e indolore. Un processo vero e proprio a Palamara, e al sistema Palamara, avrebbe comportato delle conseguenze dolorosissime.
Sarebbe stato necessario prendere atto che tutta la struttura della magistratura italiana è illegale, costruita solo dallo strapotere del partito dei PM che è in grado di nominare, spostare, rimuovere, decidere i nomi dei Procuratori, dei vice, dei presidenti dei tribunali, dei giudici, e capace anche di influenzare pesantemente le sentenze per favorire o danneggiare questo o quel PM. Si poteva accettare una cosa così? Il CSM ha detto di no. Meglio nascondere tutto sotto un enorme tappeto, rifiutare a Palamara il diritto alla difesa, negargli l'ascolto di un centinaiodi testimoni (n.d.r. 133 non a caso) che lui aveva chiesto, e ridurre il processo ad una formalità, limitandosi all'esame della famosa riunione all'Hotel Champagne alla quale Palamara partecipò insieme a un paio di parlamentari e che fu del tutto illegalmente intercettata.
Quanto vale una magistratura che si governa in questo modo, arrogante e illegale? È inutile ogni volta dire: "sì ma ci sono tanti magistrati per bene". Ovvio che ci sono. Quello che non è perbene è la magistratura stessa. Palamara ha dimostrato largamente che è una struttura illegale. Con in più l'orrore di essere una struttura illegale ma non criticabile, non processabile e non riformabile. Un po' com'era il PCUS di Breznev. Al di sopra di tutto e che si fa beffe delle regole, della democrazia, del diritto."
A voler essere zelanti sembrerebbe che Sansonetti tiene aperto tra le righe solo un pochino l’uscio - non si sa mai cosa combini quello strano innominabile ”magistrato vero” defenestrato - e forse lo fa perché ha un piccolo dubbio critico sulla circostanza che PERUGIA si fermi o per converso invece separatamente approfondisca. Oppure solo perché non ha potuto leggere ancora tutte le imponenti trascrizioni in corso delle intercettazioni su Palamara e “chissà che altro ci potrebbe essere dentro” ?! .... e quello che c’è a Perugia “fuori” dal/i processo/i Palamara in senso stretto ?!
MA A VOLER ESSERE PRECISI ESIMIO dott. SANSONETTI MANCANO DUE O TRE PASSAGGI ESSENZIALI.
Le allusioni criptiche allaGrandediscovery, millimetricamente aumentano, ne va dato atto limitatamente alla osservazione testé fatta, ma:
2. Non spiegare la esatta estensione e strumentazione di un potere coagulatosi illegalmente con una marcia articolata e lunga partita dagli anni novanta è un altro errore. Parlare solo di partito dei PM o del perno centrale delle questioni istituzionali è delimitare la questione a magistrati e Politica. D’altronde fatto l’errore come si potrebbe scrivere di alcuni servizi militari a supporto, di appoggi internazionali ed altro ?! Troncare 1 tronca 2. Ed in 1 vi sono le vistose prove dirette di 2(non chiacchiere). E se Sansonetti scoprisse fulminato sulla via di Damasco che l’esatto testimone storico della ascesa della cordata deviata (prevalentemente romana) è proprio l’innominabile innominato (Paolo Ferraro) ?!
La magistratura deviata intesa nel senso generalista e con linguaggio “istituzionalese” è stato anche un mezzo prima che come dice Sansonetti “un partito”. E dicendolo sembra guardare ai fatti con la stessa ottica provincial italica ed ingenua di Palamara,
Palamara, che quando si sveglierà bene bene e capirà che è stato solo un ponte, ora fatta brillare la dinamite per salvare la vera cordata occultata (mica più tanto), dovrà confrontarsi coi libri di storia e capire meglio che i veri motori e referenti della cordata deviata hanno una loro strategia (un tantinello) sottovalutata, ma almeno Paolo Mieli che si è indignato un poco anche lui non potendo/volendo centrare la analisi, almeno lui sa bene chi siano e di che pasta siano Giuseppe Cascini, Stefano Pesci e cordata salendo e discendendo.
SCRIVERE A META’ O A TRE QUINTI (SE PROPRIO SI VUOLE) O SCRIVERE SOLO CHE TUTTO È PERSO A CHE ED CHI SERVE ?!
Vi è inoltre il tema di chi eventualmente “pieghi” la Procura di Perugia e del se, tenuta sotto pressione, converrà nei fatti sulla tesi che piace al CSM ed alla cordata deviata romana oppure ….
Ed è vero che non a caso La Procura Generale presso la Corte di Cassazione, che è titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati, ha “depenalizzato” con una sua direttiva persino le raccomandazioni ed il traffico di influenze all’interno della magistratura ... ma l’altro ben più pesante continua ad aleggiare su Perugia. Poi Pieroio te lo ho scritto a chiare lettere: già confezionare una lista testimoniale fatta di 133 dicansi centotrentatre testimoni numerati -e mettere una doppia numerazione 30 accomunando col medesimo numero Agnello Rossi e Stefano Pesci per lasciare il totale 133- vuol dire una cosa abbastanza chiara da non poter non esser stata ben capita dalla Procura di Perugia che legge “anche” della “difesa” disciplinare di Palamara, a prescindere dall’incolonnamento di testi coinvolti tutti e anche specificamente nel CASO PAOLO FERRARO, 12 o 13 se includiamo anche il Ministro della Difesa, indicati per porre domande insignificanti ma sempre anche “ .. e le altre domande che verranno”. Ciò detto e fatto il grande testimone Luca Palamara starà zitto, accontentandosi delle sue allusioni niente affatto pacifiche “parlo e dico tutto,” portandosi nella espulsione dalla magistratura tutto il suo importante sapere e nella speranza che non vogliano con calma meglio seppellirlo o a questo punto si cautelerà parlando a Perugia, mica per altro .. ?!
Palamara ?! C’era una volta un super testimone che avrebbe potuto consentire di ricostruire una esatta mappa associativo criminale ed inanellare fatti e prove ,, Allora c’era un Falcone, e Buscetta disse e ridisse e disse fuori microfono anche altro di più...
Tu Piero pensi forse che Cantone non sia Falcone, ma se finiscono entrambi in “one” e sempre se il mio intuito di ex magistrato (in attesa delle pronunce del CDS e del TAR) non mi inganna, anche di De Ficchj non si aspettavano che sarebbe andato a fondo .. e più a fondo di così proprio non si poteva ... Ed i due magistrati che hanno continuato a curare le indagini a Perugia, nel loro silenzio professionale ed ineccepibile, hanno per ora dato prova di essere veri magistrati attenti alle regole ma anche al raggiungimento della verità storica come quadro necessario alla/alle verità processuale/i. Continuiamo a parlare solo del processo ormai incardinato per corruzione o dei solo omologhi limitrofi procedimenti Palamara ?! C’è altro !
C’è un lavoro da terminare e anche un Grande lavoro di informazione e “formazione “ a monte fatto, modestamente, fornendo quadri di interpretazione fatti provati e analisi (tutte insieme alle prove inviate a domicilio di tutti magistrati e delle istituzioni che contano e pure a te, Piero).
MI DOMANDO ALLORA E DOMANDO: se le cose stanno così, dato più dato meno, SCRIVERE SOLO CHE TUTTO È PERSO A CHE ED A CHI SERVE?!